Alte temperature e radiazioni solari sono rischi sempre più significativi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome arrivano nuove linee guide, utili per tutti i settori. Da non sottovalutare il rischio anche negli ambienti al chiuso. Indicazioni specifiche per edilizia, agricoltura e logistica, tra i settori più esposti.

Rischio calore e radiazioni solari
Datori di lavoro: una check list per valutare il rischio caldo, anche al chiuso
Raccomandazioni generali per prevenire gli effetti del calore e della radiazione solare
Indicazioni specifiche per il settore agricoltura
Indicazioni specifiche per il settore edilizia
Indicazioni specifiche per il settore logistica
Rischio calore e radiazioni solari
Dai cantieri edili ai campi agricoli, dagli addetti alla raccolta rifiuti agli operatori della logistica, sono moltissimi i lavoratori esposti a un pericolo sempre più reale: il caldo estremo e le radiazioni solari.
Le temperature salgono, le ondate di calore si fanno sempre più frequenti e intense: a rischio non è solo chi lavora all’aperto, ma anche chi svolge attività al chiuso, in ambienti con alte temperature e scarsa ventilazione (per esempio nella ristorazione, nell’industria, ecc.).
Lavorare in condizioni di calore estremo:
- comporta un aumento del rischio di patologie da calore
- può accrescere il rischio di infortuni dovuti alla stanchezza e alla mancanza di concentrazione
- può incidere sui livelli di produttività.
Inoltre, temperature elevate possono avere un impatto:
- su alcuni materiali e attrezzature
- su sostanze chimiche presenti nell’ambiente di lavoro.
I datori di lavoro hanno l’obbligo di valutare questi rischi e gestirli adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie. A supporto dei datori di lavoro la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha emanato nuove linee di indirizzo, che sono una sintesi dei vari documenti già emanati dalle Regioni e Province autonome per prevenire il rischio di stress da caldo e da radiazione solare.
Le linee guida contengono anche degli strumenti concreti per aiutare i datori di lavoro nella valutazione dei rischi preliminare, tra cui check list specifiche per settori più esposti come l’agricoltura, l’edilizia e la logistica, e una scheda per l’integrazione del POS di cantiere.
RISCHIO DA CALORE
Fattori che favoriscono il rischio
- Alta temperatura e umidità anche in assenza di esposizione al sole (compresi gli ambienti al chiuso non climatizzati e non ventilati)
- Basso consumo di liquidi
- Esposizione diretta al sole (senza ombra) o a temperature elevate
- Movimento d’aria limitato (assenza di aree ventilate)
- Attività fisica intensa
- Alimentazione non adeguata
- Insufficiente periodo di acclimatamento
- Uso di indumenti pesanti e dispositivi di protezione
- Condizioni individuali di suscettibilità al caldo (vedi brochure informative su portale Worklimate)
Effetti sulla salute
- Gli effetti sulla salute dell’esposizione al calore sono le malattie da calore (dermatite da sudore, crampi da calore, squilibri idrominerali, esaurimento o stress da calore, colpo di calore che nei casi più gravi può portare alla morte).
RISCHIO DA RADIAZIONE SOLARE
Fattori che favoriscono il rischio
- Esposizione alla radiazione solare diretta
- Presenza di grandi superfici riflettenti
Effetti sulla salute
- Gli effetti sulla salute dell’esposizione alla radiazione solare riguardano prevalentemente la pelle e gli occhi (eritema solare, fotocongiuntivite o fotocheratite).
Per saperne di più leggi anche: Allerta caldo e rischi per i lavoratori: cosa fare.
Datori di lavoro: una check list per valutare il rischio caldo, anche al chiuso
I datori di lavoro hanno l’obbligo di valutare i rischi dovuti all’esposizione al caldo (e in generale al microclima) e alla radiazione solare e più precisamente devono:
- valutare i rischi
- individuare le misure preventive e protettive per minimizzare i rischi
- verificare l’efficacia delle misure adottate, tendendo al miglioramento continuo
- informare e formare i lavoratori esposti ai rischi e i loro rappresentanti sul risultato della valutazione dei rischi.
La valutazione dei rischi va aggiornata, come prevede l’art. 181 comma 2 del D. Lgs. 81/08:
- almeno ogni 4 anni
- ogni volta che ci sono modifiche che potrebbero renderla non più valida (ad esempio nel processo produttivo, nell’organizzazione del lavoro, ecc.)
- quando i risultati della sorveglianza sanitaria lo rendono necessario.
Il rischio di esposizione alla radiazione solare riguarda solo gli ambienti all’aperto (outdoor), mentre il rischio caldo può riguardare sia ambienti all’aperto (outdoor) che ambienti al chiuso (indoor).
Negli ambienti indoor, il rischio può essere presente quando:
- Non sono opportunamente isolati e climatizzati
- Le condizioni termiche sono influenzate dalle condizioni meteoclimatiche esterne
- Presentano un layout non favorevole al raggiungimento di una situazione di comfort.
La valutazione dei rischi va fatta da personale qualificato, ma, in via preliminare, un utile strumento per i datori di lavoro, per individuare se ci sono criticità legate al microclima (quindi al caldo, ma anche al freddo), è rappresentato dalla check list proposta nelle Linee di indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
In base alla check list, gli elementi che possono incidere sul rischio caldo e che il datore di lavoro deve prendere in considerazione sono:
- La temperatura dell’aria
- La temperatura radiante (per la presenza di sorgenti calde legate al ciclo produttivo o di vetrate, coperture, ecc.)
- L’umidità dell’ambiente di lavoro (per le condizioni meteo esterne o per la presenza di macchinari o attrezzature che producono vapore)
- I flussi d’aria nell’ambiente di lavoro
- Lo sforzo fisico che il lavoro svolto richiede
- I DPI e gli indumenti di lavoro indossati.
Scarica la check list generale – Lista di controllo per individuare criticità legate al microclima.
A partire dalle criticità che emergono da questa check list è possibile quindi avviare una valutazione specifica più approfondita e adottare le misure di prevenzione e protezione adeguate.
Negli ambienti al chiuso il datore di lavoro deve verificare se ci sono vincoli legati al ciclo produttivo che impediscono di raggiungere il comfort termico. Se non ci sono vincoli legati al ciclo produttivo, l’obiettivo deve essere il comfort termico per i lavoratori (per esempio, attraverso: climatizzazione, isolamento dell’ambiente, ecc.).
Raccomandazioni generali per prevenire gli effetti del calore e della radiazione solare
- Organizzare il lavoro, evitando o limitando il lavoro nelle ore più calde della giornata, attraverso la rotazione del personale, ecc.
- Favorire l’acclimatamento al lavoro in ambiente caldo, sia per i nuovi assunti sia a seguito di interruzioni dell’attività lavorativa
- Favorire l’acclimatamento quando esiste uno sbalzo termico fra ambienti diversi
- Prevedere vestiario idoneo
- Provvedere a una corretta idratazione ed alimentazione
- Mettere a disposizione acqua fresca sul posto di lavoro
- Informare e formare i lavoratori sui rischi di stress da caldo e da radiazione solare
- Predisporre la sorveglianza sanitaria per verificare la presenza di fattori di rischio
- Prevedere pause da effettuarsi in luoghi confortevoli
- Designare una persona che sovraintenda al piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti del caldo e della radiazione solare
- Evitare di lavorare in solitario
- Consultare i bollettini di previsione e allerta meteo. Porre particolare attenzione nei periodi in cui è previsto il rischio alto e quando necessario, mettere in atto, con il supporto di personale qualificato, misure specifiche di prevenzione e protezione, per esempio con utilizzo di schermi, coperture, lavorazioni al chiuso, gestione degli orari di lavoro
- In caso di lavorazioni in appalto, provvedere all’integrazione del DUVRI con indicazioni specifiche al fine di coordinare le azioni di prevenzione da mettere in atto.
Secondo le linee guida delle Regioni inoltre è consigliabile, previa consultazione con il medico competente, integrare i presidi di primo soccorso con ausili utili in caso di primo intervento per comparsa di disturbi correlati al caldo e/o alla radiazione solare. Per esempio, aggiungendo integratori di sali minerali, mantellina esotermica, maggior numero di confezioni di ghiaccio, ecc. Gli addetti al Primo Soccorso devono essere adeguatamente formati sulle misure di emergenza da mettere in atto per questi particolari fattori di rischio.
Indicazioni specifiche per il settore agricoltura
Il comparto agricolo è un settore particolarmente esposto al rischio di stress da calore e radiazione solare.
Una caratteristica del settore, inoltre, è la presenza di lavoratori stagionali, prevalentemente occupati in mansioni come la raccolta della frutta e della verdura e che possono prestare la propria attività in più aziende nel corso dell’anno. Questi lavoratori sono particolarmente soggetti a potenziali rischi da temperature severe.
Per questo bisogna fare particolare attenzione alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori a tempo determinato e stagionali.
Attraverso la scheda di autovalutazione per il settore agricolo i datori di lavoro possono trovare indicazioni su misure specifiche da adottare, considerate le particolari condizioni di rischio e la tipologia di lavoratori impiegati in questo settore.
La check list si focalizza su misure che riguardano:
- L’organizzazione della prevenzione (presenza degli addetti al primo soccorso, informati su come intervenire, e medico competente)
- La sorveglianza sanitaria (attenzione ai lavoratori stagionali, inclusione nel protocollo sanitario del rischio calore/UV solare, ecc.)
- L’organizzazione del lavoro e la protezione dei lavoratori, per esempio:
- abbigliamento
- orari e modalità di lavoro
- pause
- fornitura di acqua
- consultazione delle previsioni di allerta caldo
- verifica della presenza, in caso di ondate di calore, di misure di integrazione salariale per la sospensione o la limitazione dell’attività lavorativa, ecc.
Scarica la Scheda di autovalutazione comparto agricolo.
Misure specifiche per i lavoratori dell’agricoltura
(In aggiunta alle raccomandazioni generali valide per tutti i settori)
- Non lavorare a torso nudo, indossare abiti leggeri a trama fitta, traspiranti e di colore non bianco, a meno che non si tratti di abbigliamento tecnico con protezione dalla radiazione UV certificata; gli indumenti devono coprire buona parte del corpo (per es. maglietta a maniche lunghe)
- Proteggere testa, collo e orecchie: indossando, a seconda del tipo di attività, casco o copricapo dotato di copricollo o “cappello da legionario”
- Proteggere gli occhi: indossare occhiali da sole con filtri UV adeguati, preferibilmente avvolgenti o con protezione laterale
- Fare pause in zone ombreggiate anche se non si è particolarmente stanchi.
Indicazioni specifiche per il settore edilizia
I cantieri edili sono per loro natura a rischio stress da caldo, perché direttamente influenzati dalle condizioni climatiche esterne. Le attività spesso si svolgono all’aperto e richiedono sforzo fisico. Per questo, quello edile è un ambiente lavorativo particolarmente esposto al rischio di stress da calore e radiazione solare.
Tra le attività edili più a rischio ci sono, per esempio:
- Montaggio/smontaggio/trasformazione ponteggi
- Costruzione/Rifacimento tetti, lavori di lattoneria o installazione pannelli fotovoltaici
- Bonifica/rimozione/smaltimento amianto
- Lavori stradali
- Rifacimento della segnaletica stradale
- Lavori edili o di ingegneria civile elencati nell’Allegato X del D. Lgs. 81/08.
Attraverso la scheda di autovalutazione per il settore edile i datori di lavoro possono trovare indicazioni sulle misure specifiche da adottare in edilizia.
La check list si focalizza su misure che riguardano:
- L’organizzazione della prevenzione (presenza degli addetti al primo soccorso, informati su come intervenire, e medico competente)
- La sorveglianza sanitaria (inclusione nel protocollo sanitario del rischio calore/UV solare, ecc.)
- L’organizzazione del lavoro e la protezione dei lavoratori, per esempio:
- abbigliamento
- orari e modalità di lavoro
- pause
- fornitura di acqua
- consultazione delle previsioni di allerta caldo
- verifica della presenza, in caso di ondate di calore, di misure di integrazione salariale per la sospensione o la limitazione dell’attività lavorativa, ecc.
Misure specifiche per i lavoratori dell’edilizia
(In aggiunta a quelle generali valide per tutti i settori)
- Non lavorare a torso nudo, indossare abiti leggeri a trama fitta, traspiranti e di colore non bianco, a meno che non si tratti di abbigliamento tecnico con protezione dalla radiazione UV certificata. Gli indumenti devono ricoprire buona parte del corpo (es. maglietta a maniche lunghe)
- Proteggere testa, collo e orecchie: indossare, a seconda del tipo di attività, casco o copricapo dotato di copricollo o “cappello da legionario”
- Proteggere gli occhi: indossare occhiali da sole con filtri UV adeguati, preferibilmente avvolgenti o con protezione laterale
- Fare pause in zone ombreggiate, anche in assenza di stanchezza percepita.
Integrazione del POS
Nel settore edile il rischio di esposizione a stress termico deve essere incluso nel PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) e nel POS (Piano Operativo di Sicurezza, che devono riportare la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione e protezione adottate.
Le imprese sono tenute ad integrare i POS (piani Operativi di sicurezza) prendendo a riferimento la scheda riportata nelle Linee di indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, indicando le misure gestionali attuate nel cantiere specifico, per esempio:
- Variazione dell’orario di lavoro
- Definizione delle pause di recupero
- Installazione di dispositivi ombreggianti sui mezzi d’opera
- Istruzioni adeguate e azioni coerenti del capocantiere
- DPI adeguati
- Piano di Emergenza idoneo
Indicazioni specifiche per il settore logistica
Il comparto della logistica è un esempio di ambiente di lavoro ibrido, perché può includere sia attività all’aperto che ambienti chiusi/indoor (per es. magazzini), che risentono delle condizioni climatiche. Anche in questi locali durante la stagione estiva si possono raggiungere temperature elevate o situazioni di rischio in caso di lavoratori particolarmente sensibili al caldo.
Il settore della logistica si caratterizza per le seguenti specificità, che lo rendono particolarmente esposto ai rischi legati alle elevate temperature:
- Molti magazzini logistici sono spesso privi di impianti tecnologici per la climatizzazione estiva di grandi volumi, prevalentemente occupati da merci
- Le mansioni svolte in questi ambienti possono risentire dalla variabilità delle condizioni climatiche esterne, a seconda delle modalità costruttive dell’immobile, degli impianti presenti e dell’organizzazione del lavoro
- Le attività includono movimentazioni manuali di carichi, picking e trasporto manuale, con diversi livelli di sforzo fisico, che possono aggravare il rischio da calore
- Possono coesistere postazioni di lavoro fisse (es. amministrative, di ricevimento e spedizione merci, ecc.) e mezzi in movimento, con frequenti aperture e chiusure di ribalte o saracinesche per il passaggio delle merci
- Sono presenti sia attività all’esterno del magazzino (es. carico/scarico automezzi, uso di zone sotto tettoie per stoccaggio) sia all’interno
- La presenza di celle frigorifere può sottoporre i lavoratori a brusche variazioni di temperatura
- Lo sforzo fisico e l’obbligo di usare DPI o divise possono aggravare i rischi da stress termico.
Inoltre, spesso, sullo stesso ambiente, intervengono più aziende e più datori di lavoro (committenti, ditte in appalto, lavoratori interinali). Per questo, oltre al DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), ha particolare importanza anche il DUVRI (Documento di Valutazione dei Rischi Interferenti). Nel DUVRI le condizioni microclimatiche dell’ambiente di lavoro devono essere condivise e affrontate da committente e aziende in appalto, con le relative responsabilità.
Misure specifiche per la logistica
La scheda di autovalutazione tiene conto della complessità del comparto logistica a causa della sua natura ibrida (lavorazioni indoor e outdoor, ambienti aperti/chiusi, zone con sbalzi termici).
Attraverso la scheda di autovalutazione, pertanto, è possibile per i datori di lavoro della logistica avere indicazioni su misure specifiche da adottare (in aggiunta a quelle generali valide per tutti i settori), considerando i fattori microclimatici e organizzativi specifici degli ambienti chiusi, con l’obbiettivo primario di garantire il comfort termico per i lavoratori.
La check list si focalizza su misure che riguardano:
- L’organizzazione della prevenzione (presenza degli addetti al primo soccorso, informati su come intervenire, e medico competente)
- La sorveglianza sanitaria (inclusione nel protocollo sanitario del rischio calore/UV solare, ecc.)
- Le caratteristiche specifiche degli ambienti chiusi, per esempio:
- presenza di impianti di ventilazione, raffrescamento o climatizzazione
- disponibilità di aperture (ribalte, finestre, lucernari) per favorire la ventilazione e la possibilità di schermarle dalla radiazione solare
- esistenza di locali dedicati alle pause che siano climatizzati/ventilati e dotati di arredi e distributori d’acqua
- presenza di strumenti di misurazione della temperatura/umidità negli ambienti chiusi
- se presenti zone con elevate differenze di temperatura (es. celle frigorifere) che causano sbalzi termici, disponibilità di DPI idonei per l’ingresso in queste zone, ecc.
- L’organizzazione del lavoro e la protezione dei lavoratori. Per esempio:
- soluzioni organizzative specifiche per ondate di calore, come la rotazione del personale nelle aree più a rischio, brevi pause programmate, variazione degli orari e delle mansioni, evitare il lavoro in solitari
- climatizzazione delle cabine dei mezzi di movimentazione merci come carrelli elevatori e camion
- fornitura di acqua
- abbigliamento idoneo
- consultazione delle previsioni di allerta caldo
- verifica della presenza, in caso di ondate di calore, di misure di integrazione salariale per la sospensione o la limitazione dell’attività lavorativa, ecc.
Scarica la Scheda di autovalutazione del comparto logistica.
Scarica e consulta la versione completa delle Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, 19 giugno 2025.
Leggi anche Ondate di calore, attivo il numero gratuito 1500.
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